Life

•29 marzo 2009 • Lascia un commento

250px-tubal_pregnancy_with_embryo

……………………………………….

•28 marzo 2009 • Lascia un commento

 

La seconda riflessione riguarda il potere del Nuovo.  Se l’uomo che per primo scoprì il fuoco ed imparò ad utilizzarlo per i propri scopi si fosse ostinato nel difendere la “proprietà intellettuale” per quella scoperta, dove saremmo adesso noi?! Probabilmente lo utilizzò inizialmente per sé, per la sua famiglia, per il suo piccolo clan…man mano che le diverse comunità entravano in contatto tra loro ecco che la novità si diffondeva, quella scoperta diventava di tutti… e qualcun altro poco dopo magari sarebbe stato in grado di migliorarla, di trovare metodi più rapidi e meno faticosi per giungere allo stesso risultato. Oggi, vista la rapidità e la dinamicità delle connessioni, tutto questo è amplificato e assume potenzialità di portata straordinaria. Quasi ogni cosa  però può assumere molteplici significati ed essere utilizzata in modo costruttivo o distruttivo, e l’emergenza e la diffusione del Nuovo, rapida e fuori controllo,  potrebbe talvolta assumere risvolti catastrofici… Anche qui dipende dalla fiducia che riusciamo a riporre negli altri esseri umani, e dal concetto che abbiamo dell’uomo allo stato di natura…Homo homini lupus?

 

Un’ultima riflessione riguarda questo assignment…credo che qualcosa tra le “cose che dovevano cambiare”, sia già cambiato,  dal momento in cui un’incarico “scolastico” riesce a smuovere le anime, a stimolare riflessioni sui più vasti argomenti di  confronto, a far pensare. E non c’è niente di più bello dell’emozione che si prova quando quello che leggi ti illumina e ti rende ansioso ed eccitato all’idea di dire la tua..è stato proprio bello!

 

………………………………….

•28 marzo 2009 • Lascia un commento

Io credo di sapere chi sono adesso, stasera, in questo preciso istante, anche se sono più che consapevole che quest’idea potrà cambiare, che io stessa potrò cambiare, che probabilmente sono già  cambiata  negli attimi impiegati a scrivere queste parole. Ma un’idea,  seppur  vaga e confusa, indefinita, ma ce l’ho…mi percepisco. So dove voglio andare, pronta a cambiare direzione, ma lo so. Tutto è in divenire, dentro e fuori di me, panta rei…ma una fugace, balenante consapevolezza sento di averla. Da bambina, ma anche soltanto pochi anni fa, no, non ce l’avevo, e forse neanche mi ponevo il problema. E come avrei potuto scoprire tutto questo da sola, per tentativi, “passeggiando per il bosco con l’unico fine di passeggiare”?.. il fatto di essere cresciuta in un ambiente che mi ha portato a contatto con tante cose, certamente non con tutte,  mi ha facilitato il compito di capire quali fossero le mie inclinazioni e di scegliere di cosa avessi bisogno, di costruire ed aggiornare giorno per giorno il mio PLE. Se non avessi avuto in casa un pianoforte, da bambina, non so se la musica avrebbe mai assunto un’importanza per me. E la rete in questo senso ti pone di fronte ad un’infinità di stimoli, ti offre innumerevoli opportunità, ma è possibile costruire sé stessi a partire da questo mare sconfinato, senza già avere un’idea di cosa andiamo cercando, di chi siamo, di cosa ci interessa?…forse si…le connessioni nascerebbero comunque, spontanee…ma già il solo fatto di cercare connessioni presuppone un intelletto curioso, o modelli stimolanti. Ho utilizzato molte domande in questa riflessione (..contravvenendo alle regole di scrittura dei post – no domande retoricheee!-) …il fatto è che mi sono posta queste domande io per prima, e in tutto il giorno non sono ancora arrivata ad una risposta.

Coltivare le connessioni…continuo..

•28 marzo 2009 • Lascia un commento

 …Due riflessioni mi sorgono spontanee. La prima riguarda la costruzione del proprio PLE e più in generale la costruzione di sé.  Come arriviamo ad essere ciò che siamo?  Sinceramente non credo alla teoria della “tabula rasa”.. non riesco a immaginarmi esclusivamente come il frutto delle mie esperienze. Certo è  che c’è un  filtro attraverso il quale quotidianamente guardo la realtà e selettivamente pongo attenzione, mi soffermo, mi lascio catturare, da una cosa piuttosto che da mille altre….tutto questo deve essere scritto da qualche parte dentro di me. Sicuramente però molto conta anche l’ambiente in cui sono cresciuta, le persone con le quali ho interagito, gli stimoli a cui sono stata sottoposta più o meno volontariamente,  negli anni in cui queste cose assumono il peso più rilevante, da bambina.  Non tutti i bambini hanno la fortuna di crescere in un ambiente che dà importanza alla conoscenza, alla passione per ciò che si fa. Non tutti i bambini hanno la fortuna di crescere in un ambiente che li stimoli, rendendoli in grado già da piccoli di discernere, di capire cos’è che li coinvolge, di scegliere che cosa approfondire. E non si può amare qualcosa di cui si ignora l’esistenza. Si può capire ciò di cui abbiamo bisogno, i semi da scegliere per il nostro orticello, senza avere un’idea di chi siamo, senza un minimo progetto di chi vogliamo diventare?

Coltivare le connessioni…

•28 marzo 2009 • Lascia un commento

http://www.scribd.com/doc/12859285/Coltivare-Le-Connessioni      

Sono illuminata.  Non so se riuscirò a dire tutto ciò che penso, e a farlo nel modo migliore.

 La vita, nella sua stessa essenza, nasce dalla trasmissione dell’informazione. “La vita consiste in un processo di archiviazione e trasmissione dell’informazione biologica” (E.Schroedinger). La vita nasce dal momento in cui il messaggio contenuto nel DNA, un messaggio quadro, un isomorfismo, un qualcosa che  “sta per” ,viene identificato come tale, come portatore di informazione,viene conservato, subisce modificazioni (mutazioni)- requisito fondamentale per l’ evoluzione del messaggio stesso-  per essere poi decodificato, esplicitato , palesato nel suo significato…e infine TRASMESSO.    “La teoria della vita è dunque una teoria dell’informazione” (M.Eigen) , per noi umani linguaggio, parola, logos.  Non  è possibile  pensare di imporre dei confini al flusso di informazione in  una cosa viva senza contraddirla nella sua stessa natura. Non è pensabile impacchettare il mondo entro categorie degne di essere trasmesse, conosciute e magari approfondite, e categorie “ignorabili”. Non può esistere un criterio logicamente sensato per stabilire quale sia “il modo giusto per conoscere il bosco”.  La Conoscenza, deve essere lasciata libera. Ognuno deve potervi “passeggiare”, ognuno deve poter esitare  di fronte a ciò che ritiene interessante, di fronte a ciò che lo cattura, ognuno deve poter contribuire…nella costruzione, in divenire,  del proprio PLE.

Delicious…

•24 marzo 2009 • Lascia un commento

Ho appena creato il mio account su Delicious, un sistema di social bookmarking..mi sono stupita di aver raggiunto i 18 bookmarks! Mi rendo conto che alcuni sono dei meri riferimenti alle mie pagine di interesse, scolastico o privato, e non avranno per voi una grande utilità se non quella di conoscere qualcosa in più di me (per quelli tra voi interessati). Altre pagine potranno invece risultare utili…un’esempio è pub med, che potete trovare tra i tag “Medicina-Università”. Non sono un’ utente esperta di pub med in quanto “banca dati” lo ammetto, ma la trovo molto utile perchè offre tra le sue  risorse anche numerosi testi scientifici on-line  (in inglese), corredati di immagini,  relativi ai più vari argomenti di interesse biomedico. Provate a darci un’occhiata! Possono risultare utili anche per integrare il materiale d’esame, o per cercare una trattazione diversa di argomenti poco chiari.   Per il resto fate voi…giudicate voi ciò che può essere di vostro interesse…Ecco qui di seguito riportato il link al mio account su  Delicious:  http://delicious.com/martolina11

About me…

•6 marzo 2009 • Lascia un commento

A proposito di me…parliamo un pò del mio percorso per arrivare fino a qui e dei miei progetti…                                                                                                          me                                                                                   Nasco a Montevarchi, cittadina in Valdarno, provincia di Arezzo, il 30 Novembre del 1986. Nel 2005 conseguo la maturità classica…e inizia il mio tortuoso percorso universitario! Nell’ a.a 2005/2006 mi immatricolo al corso di laurea in Scienze e tecniche di psicologia clinica e di comunità, presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli studi di Firenze. Dopo un anno trascorso in quell’ambiente, frequentando i corsi e sostenendo tutti gli esami di quel primo anno, mi rendo conto che probabilmente quella non è la mia strada…troppo sottile e indefinita la natura della materia..si sta parlando dell’UOMO, e si avverte, nell’aria, la presunzione di credere di parlarne in una prospettiva integrata; “siamo quello che si mangia”…siamo fatti di materia questo è certo…ma la psichè è veramente soltanto il frutto di questa nostra natura?..se lo è, le basi scientifiche per essere anche solo minimamente in grado di comprendere dovrebbero essere più solide, troppo più solide di quanto avevo riscontrato.
Decido dunque di cambiare percorso di studi e per l’a.a successivo, 2006/2007, mi iscrivo al corso di laurea in Scienze Biologiche.
Inizialmente mi sento come rinata…mi appassiona veramente quello che studio…trovare un corrispettivo molecolare, atomico, subatomico, trovare nell’infinitamente piccolo la chiave di lettura per descrivere tutto e dico tutto ciò che ci circonda, in primo luogo noi  stessi…credo sia meraviglioso. Il problema comincia quando mi rendo conto dell’effettivo lavoro di un biologo molecolare e dei mezzi effettivamente disponibili nell’Italia di oggi per portare avanti in modo dignitoso quel lavoro. Il mondo dei laboratori..certo divertente quando li si affronta per qualche ora a settimana, e certo, affascinante lo spirito con il quale si stà in un laboratorio, la ricerca,la curiosità scientifica…ma dov’è andato a finire l’uomo, l’interazione con l’altro, l’ascolto, la partecipazione, la simpatia? Ecco che dopo due anni di Biologia, dopo tre anni di carriera universitaria,  si prospetta la svolta decisiva: decido di cercare una sorta di compromesso tra l’uomo e le molecole…tra l’uomo e la scienza, e la trovo nella Facoltà di Medicina e Chirurgia. La medicina è l’evidenza della stretta correlazione tra la fisicità di una persona e la sua umanità, le sue emozioni, la sua coscienza, i suoi pensieri…e un medico può approcciarsi all’essere umano in tutti questi suoi aspetti..non sarebbe un medico se ne tralasciasse uno. E’ il corrispettivo pratico della mia idea di vita e di essere umano..un gioco di molecole, di elettroni, di energia, che rendono possibili la musica, l’arte, la poesia, l’amore, le lacrime, la brutalità e il dolore. Eccomi qua dunque…a.a 2008/2009, studentessa del primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Spero tanto di non smettere mai di appassionarmi…e che questo possa essere il mio futuro.

Hello world!

•4 marzo 2009 • Lascia un commento

Eccolo qua questo mio blog..mai avrei creduto di crearne uno. Oggi ho assistito ad una lezione che è riuscita a pormi di fronte a riflessioni nuove, e la creazione di questo blog è un risultato diretto di queste questioni.  Non avevo mai pensato a come in realtà la tecnica e i nuovi strumenti, le nuove opportunità che questa ci pone tra i vincoli, l’ artificio, potessero trovare una collocazione a tal punto  legittima e coerente nel flusso naturale delle umane cose. Cerco di spiegarmi meglio…la natura, fin dalle sue più piccole manifestazioni, a livello molecolare, cellulare, organismico, è capace di autoregolazione. Infiniti disequilibri  si compensano l’un  l’altro rendendo possibile la vita così come noi la conosciamo. Ma prima di oggi ho sempre pensato che le relazioni umane, così come tutto ciò che è frutto dell’uomo, fosse possibile solo entro un ristretto spettro di convenzioni, di regole, di controlli. Per ciò che è creato dall’uomo non avevo mai pensato alla possibilità di un’ autoregolazione. Le riflessioni della  lezione di cui parlavo,  a proposito dei wiki, dei social network, del copy left,  mi hanno spalancato la mente di fronte all’evidenza che, su un campione sufficientemente esteso, i meccanismi base dell’evoluzione naturale vengono ripercorsi, entrano a far parte del mondo…e allora anche la rete perde la sua connotazione virtuale e inizia a respirare.

Ho deciso quindi di intraprendere questa esperienza, di contribuire con le mie oscillazioni a questo equilibrio dinamico…nel tentativo di riportare il “pendolo” nel contesto che gli è proprio..al di fuori dell’ottocentesco sistema chiuso…nella speranza dell’emergenza del nuovo.